Ieri le forze di occupazione sioniste (IsraHell) hanno messo in carcere, ad Andhe Ofar, il coordinatore dei giovani contro l'insediamento: Issa Amro, in attesa del processo in tribunale a Ofer e noi attendiamo insieme a lui la lettura delle motivazioni di questo fermo assolutamente ingiustificato! Il nostro Issa Amro è stato accusato di fomentare sommosse e disordini di piazza . Ci chiediamo se una manifestazione pacifica le cui armi consistono solo in slogan e macchine fotografiche contro comprovati e feroci oppressori, possa essere pericolosa: Lo pseudo Stato di Israele, dichiaratamente "democratico" teme forse di sentire le voci di un popolo che chiede solo giustizia da 63 anni e che adesso la chiede anche attraverso azioni pacifiche in piazza? Ha forse paura che un semplice cittadino dei Territori Palestinesi (che non sono chiamati "Stato" per motivi di prepotente ed arrogante dominio fuorilegge e assassino)possa risvegliare l'opinione pubblica accendendo un faro sulla Verità e sottolineando i motivi e le ragioni che rendono inaccettabile questa ingiustizia? ISSA AMRO. Ricordiamocelo questo nome......perchè questo ragazzo della West Bank sta solo rivendicando un diritto del suo popolo oppresso e lo sta facendo con coraggio e con fermezza ma anche nella maniera più civile e pacifica , ISSA AMRO ricordiamolo, perchè questa è l'ennesima volta che IsraHell, la potente Israhell, cioè quello "Stato" che supera per potenza anche gli Stati Uniti, che tiene sotto scopa L'Europa e che pretende di essere definita "DEMOCRATCA" sta scagliando la sua "democrazia contro un popolo provocando milioni di vittime e facendo scorrere sangue innocente nel silenzio assordante di mass media e qualsiasi altro mezzodi informazione.......Si! Ricordiamocelo e sosteniamolo come meglio possiamo questo ragazzo meraviglioso, perchè la sua voce è anche la nostra voce, perchè i suoi diritti , sono i diritti che qualsiasi uomo civile ha il diritto di avere ...sono i NOSTRI DIRITTI......Nessun uomo è un isola.... "Nessun essere umano sarà libero finchè un solo essere umano sarà in catene" (Che Guevara)
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